Spunta un nuovo giorno a Roma, serena come al solito, colpita per le morti inespiegabili nelle vetture della metropolitana. Anche se piange, la gente continua a urlarsi, a litigare alle 7 di mattina, i soliti discorsi dei disperati di città. Il 90 mi porta a Termini dove un treno ci porterà verso la Liguria. A-style mi aspetta al Mokà caffè. Tutte e due con i zaini sulle schiene, avide di avventure tra mari e paesi sconosciuti.
Il treno parte alle sette e mezza, quindi ci fornisce un attimino di colazione. Poi sono quasi 6 ore di treno. Ci dormiamo, e comincio a leggere un libro di Orham Pamuk, di quasi 650 pagine.
Genova è una città che potrei dire che conosco bene. Ma non è così. A dire il vero non ne conosco un cazzo. È uno di questi angoli nel mondo che varia ogni giorno, con ogni occhiata diversa, a seconda di chi la guarda, di chi la vive. Una città delle mille luci, che viene pressa ad un fianco col cuore, così forte. Ti stupisce, ed è per sempre.
Questo è un modo un po' lungo per dire che mi sono trovata di fronte a una città diversa, e allo stesso tempo ho avuto dentro me tutti i ricordi di 3 anni fa. Come se il tempo non avesse passato mai, ho camminato sulle piccole strade del centro, ho mangiato nello stesso bar del porto antico, ho respirato quell'aria di sapone vicino a Piazza delle Erbe e mi sono resa conto che tutte le città sono incancellabili, anche se tutte diventano invisibili agli sbagliati occhi umani. Una volta "passati", rimangono.
Nell'ostello continuo a leggere quel libro, un libro che voglio legare al ricordo del viaggio. I libri, quando ricordati, portano con sè le emozioni e le fotografie di un viaggio, allora è tutto un'altra cosa. Più indimenticabile ancora.
Ci alziamo prestissimo il secondo giorno, alle 5 di mattino. Siamo noi che sembriamo nordiche o tedesche e invece, nella stessa stanza, rimangono "spagnole" un'ungarese ed un'austriaca. Le cinque terre ci aspettano.
Il treno regionale è pieno zeppo di vecchi tedeschi, come quelli usciti di un'escursione dell'Imserso. Parlando sul serio, una cosa dev'essere sottolineata: l'attività dei pensionati europei. Mai avvessi immaginato un spagnolo di 75 anni lì, con gli attrezzi di trekking, pronto a ricorrere a piedi le cinque terre. Mai immaginato, e mai capitato.
Riomaggiore è la prima delle 5 terre, e ci arriviamo alle 9. Dopo una piccola passeggiata per il centro storico ci siamo decise: faremo a piedi tutti i sentieri tra i paesi.
Tra Riomaggiore e Manarola (la seconda delle 5 terre) c'e soltanto 1 km, 20 minuti a piedi atraversando la molto nota Via dell'Amore. I paessaggi sono di favola, e ci sono dipinti e lucchetti dappertutto.
Manarola viene definito come "el pueblo friki". Sulla montagna c'è un Via Crucis fatto con figurine di plastica, grandissime, e luminose. È forse il paese più piccolo, ma i colori, il mare e il sole la fanno diventare la più bella ai miei occhi.
Tra Manarola e Corniglia c'è più di un 'ora. Il sentiero è un po' difficile. Ma ne vale la pena. Spiagge impossibili, e un sole che si riflette sull'acqua verde. Il paradiso dovrebbe essere ligure. E i Shelley e Byron non erano tanto scemi, sapevano scegliere bene.
Corniglia significa fermarsi a mangiare la farinata, prendere un bel caffè e convincere A-style che dobbiamo ancora cercare di fare il prossimo sentiero, perchè le 5 terre è solo una volta nella vita.
Questo sentiero, tra Corniglia e Vernazza è l'inferno. Soffro, mi mancha l'aria, il cuore batte a mille all'ora, i ginocchi mi fanno male, mi sento morire. Mille gradini si sono formati per secoli, di forma naturale, in mezzo alle foreste. Fa caldo, dopo 3 litri non abbiamo più acqua. E non si arriva mai.
Una volta lì, obbligata sosta davanti al mare, visitiamo il castello. A-style sale su, io invece mi siedo sulle rocche e guardo l'oceano. Il libro nero parla dell'identità, ma anche dei ricordi, dei sogni che ci portano più avanti. Penso molto, penso tutte le persone a cui voglio bene, penso me stessa, e quel bel colore che ho già nelle mie braccia non l'avrebbe sotto la luce di una qualsiasi azienda. Mi piace. Mi sento bene, e sento come se questa sensazione potesse non aver fine. Sento che "questa volta è la buona", che alla fine in alcun modo mi sono trovata. Ed è indefinibile. Sono matura e non si può tornare indietro. Mi può piacere la mia vita o no, essere soddisfata o no, felice o no... ma gli strumenti per cambiare tutto .... quelli sono miei.
El resto del viaje se puede resumir. Al día siguiente visitamos, ya en tren (mis rodillas no aceptaban ni una escalera más), la última de las "5 terre": Monterroso al mare. También visitamos fugazmente Portofino, S. Margherita Ligure y La Spezia. Para completar el viaje por la Liguria hubiera faltado el golfo de los poetas, es decir, Lerici, Portovenere... pero uno nunca sabe dónde se encuentra la poesía, porque allí estarían Byron, o los Shelley, o quien fuera.... pero Riomaggiore nos recibió con versos de Battisti, Monterroso con E. Montale y Génova, qué decir, ligada siempre a Guccini o a De Andrè.
Porque la poesía, como las ciudades, varía cada día, con cada mirada, según quién la mire o quién la viva. Aparece de repente, nos golpea fuerte. Nos asombra… y es para siempre.
En aquellos antiguos y lejanos y felices tiempos el significado y la acción eran una sola cosa. En aquella época paradisíaca los objetos que llenaban nuestras casas y los sueños que habíamos forjado respecto a ellos eran una sola cosa. (…)
En aquellos tiempos todos sabían que las cosas y las palabras que las describían estaban tan próximas que las mañanas en que la niebla descendía sobre aquella aldea fantasma en las montañas, las palabras se confundían con lo que describían. Los que se despertaban en aquellas mañanas brumosas no podían diferenciar la realidad de los sueños, la vida de la poesía ni los nombres de las personas. En aquellos tiempos los cuentos y las vidas eran tan reales que a nadie se le ocurría preguntar cuál era la vida original o cuál era el cuento original. Los sueños se vivían y las vidas se interpretaban.
El libro negro. Orhan Pamuk
12 de mayo de 2007
Liguria
Suscribirse a:
Enviar comentarios (Atom)
No hay comentarios:
Publicar un comentario